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lettera ai docenti universitari

Egregio Professor XXXXX

mi permetto di scriverLe perché credo che la mia storia possa esserLe utile, in qualità di formatore della futura classe veterinaria.

Io sono stato vittima di un evidente caso di malasanità veterinaria, come può vedere leggendo quanto mi è accaduto.

Qui trova la storia: http://www.maipiucomelea.it/il-racconto.html
Qui i documenti: http://www.maipiucomelea.it/i-documenti.html

Vorrei far notare il comportamento del veterinario che ha operato la mia Lea:

- ha eseguito un'operazione così descritta dal mio perito:
http://www.maipiucomelea.it/files/relazione-dott-Zatelli_vh10r8i8.pdf

- ho fatto eseguire un'autopsia e ho poi chiesto la foto dell'operazione eseguita: ebbene, non mi ha consegnato la foto di un utero parzialmente asportato (come doveva essere, stando a quel che ha dichiarato e alle risultanze dell'autopsia), ma una foto di un utero intero.

- si è giustificato di fronte all'Ordine di appartenenza attribuendo per iscritto la responsabilità di questo presunto scambio al collega che ha operato con lui (come può leggere fra i documenti).

- mi ha poi denunciato per ingiurie e minacce (ma una recente sentenza della corte di appello di Parma mi ha scagionato perché il fatto non sussiste), e durante quel processo ha dichiarato che era stato lui a fare questo scambio, quindi l'esatto contrario. Però la foto originale della parte asportata non è mai saltata fuori!

Questa è la foto della parte di utero rimasta in situ scattata dopo aver eseguito l'autopsia .



Qui può vedere:
A: la foto consegnatami dal veterinario che avrebbe attestato l'operazione eseguita: un utero intero e zeppo di pus;
B: quello che doveva apparire nella foto dell'operazione eseguita (cioè le due corna uterine separate). Lo si desume dal combinato raffronto delle risultanze dell'autopsia e dalla descrizione dell'operazione fatta dallo stesso veterinario.



Mi chiedo e Le chiedo: come è possibile che l'autore di un'operazione così particolare come l'asportazione parziale dell'utero non si renda conto che sta consegnando la foto di un'operazione di asportazione totale?

Lei avrebbe mai fatto un simile scambio se fosse stato l'autore dell'intervento?

E perché questo veterinario ha scritto al proprio Ordine che è stato il collega a fare questo errore, per poi smentirsi davanti al tribunale?

L'Ordine di Brescia, presieduto dal Presidente Nazionale della FNOVI dottor Gaetano Penocchio, ha archiviato il mio esposto con le motivazioni che può leggere qui e a nulla sono valse sino ad oggi le mie rimostranze affinché si tenga conto di quanto sopra esposto.

http://www.maipiucomelea.it/files/archiviazione.pdf

Questo veterinario continua quindi tranquillamente ad operare senza aver avuto alcuna conseguenza per il suo comportamento. Le sembra giusto? Crede che sarà indotto a comportarsi meglio in futuro?

Comprenderà che – visto quanto mi è accaduto – è mia intenzione proseguire nell'opera di diffusione e sensibilizzazione dei pericoli della malasanità veterinaria, non al fine di denigrare in sé la categoria, ma di evitare che altre persone debbano subire quanto ho subito io.
Recentemente è stato presentato di nuovo un progetto di legge che impone la tracciabilità dell'operato dei medici veterinari e che ha suscitato le critiche anche dell'ANMVI.

Ora mi permetto di chiederLe se ritiene che quanto ho esposto sopra non sia invece la dimostrazione di quanto questa tracciabilità sia necessaria; il mio perito  ha osservato nella sua relazione che la documentazione rilasciatami sull'operazione era carente; il veterinario ha risposto in questo modo nella sua memoria difensiva all'Ordine:

"non è mia pratica lavorare nel desiderio di "dimostrare" bensì di "risolvere", perciò non ho trattenuto nella memoria del computer tutte le informazioni necessarie ad appagare tale altrui necessità."

Le scrivo perché spero che la mia storia promuova la discussione con i Suoi colleghi sulla necessità di una maggiore attenzione in merito all'importanza dell'etica professionale nel corso di formazione universitaria dei veterinari.

Come può infatti leggere dalle numerose lettere che ho ricevuto dai veterinari, in risposta alle mie richieste inviate tramite mail, i veterinari libero professionisti ritengono spesso che all'interno della loro categoria vi siano soggetti che operano ben lontanamente dall'etica professionale.
Una fra le tante, la numero 41

posso solo dirle che quanto le è accaduto è la punta di un iceberg... intendiamoci, so per certo che la categoria dei Medici Veterinari per animali da compagnia è composta per gran parte da professionisti seri e scrupolosi, ma è altrettanto vero che a tali Professionisti si contrappongono anche un gran numero di individui dotati di laurea che di professionistico hanno ben poco.

Le altre le può leggere qui (sono tutte rigorosamente in forma anonima):

http://www.maipiucomelea.it/risposte.html

Se vorrà rispondermi, sarò ben lieto di far conoscere – sempre in forma anonima – le Sue osservazioni.

Cordiali saluti
Roberto Marchi
Praticello di Gattatico

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