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le risposte dei veterinari ai miei quesiti

dicono i veterinari

LETTERA AI VETERINARI

dato che la storia di Lea è un evidente caso di malasanità veterinaria, Roberto Marchi ha voluto cercare su internet tutti gli indirizzi dei veterinari.
Ha scritto a tutti presentando il caso di Lea e chiedendo quattro cose:
- Lei è d'accordo con l'archiviazione dell'Ordine o ritiene che la mia vicenda dovrebbe essere riesaminata?
- Lei fa sottoscrivere un modulo di consenso informato?
- Lei per i suoi pazienti non umani tiene una cartella clinica?
- Ritiene che queste prescrizioni debbano essere espresse in una legge come è avvenuto per i pazienti umani?


I RISULTATI


I veterinari che hanno risposto sono pochi, circa il  4% del totale, ma i risultati sono abbastanza indicativi;
emergono molti veterinari onesti e corretti, che tengono cartelle cliniche (o se non le tengono giustificano il perché) e praticano il consenso informato, che solidarizzano con Marchi e riconoscono quanto accaduto; pochi però hanno avuto il coraggio di ritenere opportuno che l'Ordine riesamini il suo caso, perché il giudizio era sbagliato sulla base dei documenti esposti, anche fra coloro che hanno espresso solidarietà; a nostro parere indica quanto poco sia efficace la giustizia "fai-da-te", in cui i giudici sono colleghi dei giudicati.

Cosa dire di coloro che hanno chiesto addirittura di non voler sapere più niente della storia di malasanità veterinaria di Lea? O di quelli che hanno dato risposte sprezzanti? Quanti sono sulle migliaia di veterinari che operano? Pensate a chi va da un veterinario come quello che gli ha risposto solo: "Lei ha del buon tempo, lo usi per fini più importanti e socialmente utili".
Ma vi rendete conto cosa si rischia ad affidare un vostro familiare a soggetti del genere? Che sensibilità ha nei loro confronti? Zero evidentemente!

Ecco perché è importante chiedere una legge che parifichi i diritti dei pazienti umani a quelli non umani, per difendersi da questi soggetti ed i veterinari onesti - che sono tanti - nelle loro risposte dimostrano di capire il danno che simili colleghi recano alla categoria.




Cliccate qui per la sintesi delle mail ricevute.



Qui sotto trovate il dettaglio di tutte le risposte; Marchi non ha voluto indicare per assoluto rispetto della riservatezza neanche da dove arrivano,  salvo esplicita autorizzazione dei veterinari che accettavano di rendere pubblico il loro nominativo. Abbiamo messo in neretto le frasi più significative.



1  -------- Messaggio originale --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Sat, 8 Nov 2014 13:37:12 +0100
Mittente:  XXXXXXXXXXXXXXXXXXX
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Assolutamente solidale . Nella mia struttura sono anni che si è adottato il consenso informato . Sarebbe auspicabile una legge per rendere obbligatorio consenso informato , protocollo comprensivo di esami pre operatori , preventivo scritto con specifiche dei vari trattamenti  e fonte di ossigeno per rendere dignitosa l'anestesia . Cordiali saluti.


2 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  RE: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Tue, 28 Oct 2014 09:45:34 +0000
Mittente: XXXXXXXXXXXXXXXXXX
A:  maipiucomelea@gmail.com <maipiucomelea@gmail.com>

Lei ha del buon tempo, lo usi per fini più importanti e socialmente utili.


3 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Tue, 28 Oct 2014 10:57:55 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Gent. mo Sig. Marchi,

sono costernato per quanto accaduto a Lea, purtroppo la chirurgia, come la medicina in generale, non è una matematica precisa... ma offre risultati le cui variabili sono la sommatoria di differenti fattori; il collega ha ammesso di aver fornito la foto sbagliata quindi è palese che la foto dell'utero con la raccolta e le foto autoptiche sono di due soggetti differenti.

E' naturale comprendere la Sua richiesta di giustizia ma queste situazioni sono gestite per le vie che ben conosce e che Le sono state "sconsigliate" (non vedo per quale motivo... mi pare di capire che la Sua non è una questione di soldi!)
La solidarietà umana è massima al pari dell'impotenza nel poter riportare in vita Lea.
Augurandomi che simili situazioni tendano ad estinguersi rispondo volentieri alle Sue domande:

- non posso giudicare l'operato del Cosiglio dell'Ordine di Brescia poichè non sono addentro ai fatti, spiacente. Da quel che dice in questa mail appare evidente che la situazione non dovrebbe essere archiviata sbrigativamente:
- Il modulo di consenso informato è una prassi imprescindibile e ovviamente non lo faccio "sottoscrivere": lo spiego, lo ragiono, lo discuto e solo alla fine lo faccio firmare:
- a seguito di una chirurgia ai clienti è rilasciata una cartella anestesiologica, un referto, una fattura e nessuna foto intraoperatoria (non ne comprendo la necessità ) a meno che non vi sia richiesta specifica per situazioni contingenti
- la "legge" può obbligare quello che vuole ma all'intenro delle 4 mura dell'ambulatorio l'unica legge è il rispetto, la consapevolezza e la coscienza che stiamo agendo per il bene di un essere vivente che, impotente, è nelle nostre mani che possono fare la differenza tra la sofferenza, la vita e la morte. E nessuna legge è più forte di questa presa di consapevolezza

Le porgo i miei saluti
Dr. xxxxxxxx xxxxxxxxx


4 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Tue, 28 Oct 2014 12:54:48 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  'Mai più come Lea' <maipiucomelea@gmail.com>

Le esprimo la mia più totale solidarietà
xxxxxxx  xxxxxxx


5 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Tue, 28 Oct 2014 15:50:00 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Gent. Signore, rispondo con sofferenza alla sua denuncia, poichè questi fatti incresciosi non fanno altro che gettare un'ombra negativa sulla categoria dei medici veterinari. Aggiungo con assoluta certezza che la maggior parte dei colleghi lavora con coscienza e sicura affidabilità. Credo anche che un diagnosi errata possa essere un peccato veniale se riconosciuta e ammessa: il caso in questione è particolarmente grave perchè c'è il tentativo di truffare il cliente. Ho volutamente tralasciato il fattore affettivo, che nel mio caso è preponderante e supera ogni discussione e disquisizione, perchè, purtroppo, l'animale è ancora considerato per la nostra legislazione, un oggetto. Naturalmente, sentendomi coinvolto come appartenente alla categoria dei veterinari, le porgo il mio rincrescimento e le mie scuse oggettive, sperando che fatti così eclatanti e incresciosi non abbiano più a verificarsi. Il suo legale è stato accorto e sincero: una eventuale azione legale non farebbe altro che acuire il suo dolore, trascinandolo per anni e non porterebbe alcun vantaggio. Il consenso informato è ormai un buona abitudine che utilizziamo da qualche anno così come la cartella clinica che da dieci anni a questa parte è passata da cartacea a informatica.
Sperando che il suo dolore venga attenuato dall'arrivo di un nuovo cucciolo, le porgo cordiali saluti.
xxxx xxxx xxxxxxxx


6 -------- Messaggio originale --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 27 Oct 2014 13:35:14 +0100
Mittente: XXXXXXXXXXXXXXXXX
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>


Gentile Roberto,
Sono il dott XXXXXXXXX
Mi sembra proprio che sei stato truffato nel senso che ti hanno fatto vedere una foto falsa di un altro cane perché probabilmente la tua Lea non aveva la piometra ma qualcos'altro che non è stato capito e quindi ha portato a morte il tuo cane.
Io sono stato sottoposto  nel XXXX  a XXXXXXXXX. Mi hanno rovinato ma proprio perché mi avevano fatto firmare quelle carte di cui parli (consenso informato), è inutile che io faccia causa.... insomma me l'hanno messo nel c...o.
E  nella vita me l hanno messo nel c...o altre mille volte. Esistono persone come si deve e cazzoni totali, e non ti difende nessuno, specialmente in questo paese di m...a che è l'Italia.
Se vuoi puoi fare causa e il  tuo avvocato sbaglia a dire che non ne vale la pena anche perché tu ne hai avuto un danno esistenziale.. se vuoi vediamo come mettere giù la perizia.
Esistono medici che ammazzano le persone per imperizia e superbia e dentisti che ti mettono impianti clonati per risparmiare 100 euro. ..
Per non parlare di idraulici e meccanici.............
Rassegnati... è il mondo... la specie umana dovrebbe estinguersi perché non ha  nessun senso di esistere.... si nasce si vive di m...a e si muore diventando polvere.. ciao ciao


7 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Tue, 28 Oct 2014 10:34:11 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

grazie per le informazioni. La correttezza e l'onestà sono la base di un bravo medico.
saluti


8 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 29 Oct 2014 11:14:20 +0100 (CET)
Mittente:  XXXXXXXXXXXXXXXX
A:  maipiucomelea@gmail.com

Buongiorno. Guardi i furbi, i senza scrupoli,i  prendi in giro purtroppo esistono in tutte le categorie e noi non siamo sicuramente esenti da questi personaggi come categoria professionale. L'Ordine dei Medici veterinari ha l'obbligo morale ed etico di non mettere a tacere la questione. ma si sa che in Italia si  tutela più il "colpevole" che la vittima come in politica, nella chiesa ecc...ecc..


9 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 27 Oct 2014 19:30:39 +0100 (CET)
Mittente:  XXXXXXXXXXXXXXXXXX
A:  maipiucomelea@gmail.com

Sig. Marchi ho letto la sua storia e da quello che ho potuto comprendere (sulla scorta della documentazione che lei ha allegato) sicuramente Lea non è stata gestita  nel miglior modo possibile e soprattutto credo che non vi sia stata una opportuna informazione sulla criticità della situazione clinica.
Nella nostra professione, come in tutte le professioni, può accadere di subire queste cose, l'unica cosa che posso consigliarvi e di affidarvi a professionisti seri, competenti e soprattutto onesti da un punto di vista intellettuale e morale.
Noi nella nostra struttura facciamo sempre firmare il consenso informato, ma veda sig.Marchi non è il consenso informato a garantirle una sicurezza circa la struttura veterinaria a cui lei si affida, è necessario invece ricercare professionisti che amino la loro professione e siano in grado di rispettare gli animali e soprattutto i sentimenti dei proprietari specie nelle circostanze in cui si è trovata la povera Lea.
La saluto cordialmente,
xxxxxx xxxxx


10 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 27 Oct 2014 18:35:14 +0100 (CET)
Mittente:  XXXXXXXXXXXXXXXXXX
A:  maipiucomelea@gmail.com

Egregio Sig. Marchi,
intanto mi dispiace che la Sua cagna sia morta. Ovviamente l'utero asportato non era il suo. Ma è altrettanto evidente che non è morta per questo moncone lasciato in situ (che vedendo così sembra sano). - Per riflettere in modo serio sull'accaduto servono esami preoperatori e la storia pre- e postoperatoria.
Già da molti anni nelle strutture dove lavoro e che dirigo facciamo sottoscrivere il consenso informato; senza cartelle cliniche - nell'era dei computer - sarebbe ridicolo lavorare.
Costringere per legge di lavorare "con scienza e coscienza" ritengo impossibile; la "bestia uomo" trova sempre una via d'uscita per scappare dalle sue responsabilità.
Un cordiale saluto
XXXXXXXXXXXXXX
PS Che gli Ordini professionali tutelano solo i loro iscritti è cosa risaputa; per me sarebbero da abolire.


11 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 3 Nov 2014 18:46:24 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxx
Rispondi-a: maipiucomelea@gmail.com

Gentile Roberto:
per abitudine non mi coinvolgo mai in questo genere di questioni, ma per Lei faccio volentieri un'eccezione, perchè come persona , prima che come veterinario e specialmente come chirurgo, mi sento a Lei vicino per la perdita patita, e per l'onta di non veder riconosciute le colpe altrui. Nel nostro ambulatorio facciamo firmare un consenso informato ormai da anni, e riteniamo che questa pratica sia prima di tutto a tutela della nostra professionalità, per cui mi risulta un mistero come questa pratica , prima ancora che obbligatoria, non sia diffusa a tappeto. Da un punto di vista medico legale in effetti sarebbe molto complesso per lei rivalersi, data la confusione fra le foto.
Non mi resta che esprimerle la mia personale solidarietà e porgerle i miei piu cari saluti
xxxxxx xxxxxxx


12 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  RE: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 5 Nov 2014 13:57:35 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>


Ciao Roberto, ho letto la tua mail e letto tutto il materiale che mi hai mandato.
Innanzituttto dal lato umano, mi dispiace molto per la vicenda e per la piccola Lea. Prima di essere un veterinario, sono un proprietario di una gatta e so benissimo il rapporto che si crea col proprio amico a 4 zampe. Dal lato tecnico, io non sono un chirurgo e non mi occupo di chirurgia, ma dai documenti che mi hai mandato e dalle foto mi pare che l'intervento non è stato eseguito nella maniera corretta come sostiene il collega dott. Andrea Zatelli. Ora che sia incapacità del collega o errore umano, non posso saperlo ma il dolo della foto falsa è grave. Sicuramente per quanto mi riguarda io gestico uno studio veterinario e mi appoggio a colleghi come dovrebbe essere sempre. La favola che un medico veterinario sappia fare tutto è una favola e come avviene in medicina umana dovrebbe avvenire anche in medicina veterinaria. Molto spesso non avviene a causa di vari fattori : colleghi che han timore di perdere il cliente se va dallo specialista o proprietari di animali che vogliono tutto lì senza spostarsi. Te lo dice chiaramente un medico che invece ha sposato la scelta di appoggiarsi a vari colleghi e di occuparsi principalmente di medicina interna e dermatologia ma che ogni giorno si trova clienti differenti che hanno mentalità totalmente differenti e magari ti guardano stranito se li mandi a 10 km dal tuo studio per fare una ecografia specialistica. Quindi credo che più che un problema di legge, sia un problema di mentalità, perchè altrimenti abbiamo degli obblighi quando poi il proprietario ci dice quanto ci mettiamo a curare il suo animale morente perchè deve andare a prendere i figli fuori da scuola. Purtroppo succedono queste cose ed è uno dei fattori perchè attualmente senza un cambio di mentalità, la standarlizzazione diventa un'utopia. Ed è per questo che gli Ordini non hanno potere poichè in una situazione simile, dovrebbero chiudere tutti anche le cliniche super specialistiche che non sbagliano mai ma che magari però pagano in nero il medico tirocinante o lo sfruttano e basta.
Spero che abbia apprezzato la mia sincerità e riguardo al suo caso, credo che l'unica soluzione sia una causa civile che però capisco che non voglia affrontare.
Sicuramente non creda di essere il solo a combattere per un miglioramento. Ogni giorno affronto clienti che vorrebbero l'eutanasia senza nemmeno farmelo visitare o che arrivano in studio e mi chiedono un farmaco per una malattia che mai è stata diagnosticata da un medico ed io devo spiegare , a volte anche litigare, per il bene del loro animale.
In questa situazione i danneggiati siamo tutti : voi proprietari che invece sposereste la scelta del miglioramento e noi veterinari che vorremmo lavorare SEMPRE ( e non solo con alcuni proprietari che ce lo lasciano fare ) al meglio. Spero di averle fatto vedere un lato che magari non conosce ma che ogni giorno un medico veterinario deve affrontare soprattutto in questa situazione di crisi economica dove l'ignoranza e la mancanza di lavoro ci mostrano molto spesso situazioni che noi veterinari dobbiamo gestire quando entra un animale e il proprietario ci mette mille paletti.
Ovviamente il suo caso meritava giustizia diversa. L'intervento chirurgico non è stato realizzato correttamente e quindi è giusto riconoscere questo sia dall'Ordine che dai miei altri colleghi a cui avrai mandato il caso clinico in questione.
Un abbraccio, Roberto.

xxxxxxxxxxxxxxx


13 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 5 Nov 2014 18:00:45 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxx
A:  'Mai più come Lea' <maipiucomelea@gmail.com>

Gentile Roberto

Ero già a conoscenza ella Sua vicenda, già in passato ci siamo scritti, e da proprietario, oltre che veterinario, comprendo la Sua sofferenza.
Mi dispiace in ogni caso delle vicissitudini che hanno portato poi a scontrarLa con l’Ordine di Brescia e con il collega. Per quanto possa servire La assicuro che il sentimento diffuso nella categoria è che noi veterinari non ci siamo usciti benissimo.
Detto questo rispondo alle Sue domande in calce alla mail:
- Lei fa sottoscrivere un modulo di consenso informato?
Si
- Lei per i suoi pazienti non umani tiene una cartella clinica?
Si
- Ritiene che queste prescrizioni debbano essere espresse in una legge come è avvenuto per i pazienti umani?
Si
Le auguro di trovare, quanto prima, conforto.
Saluti

Dr. xxxxxxxxxxxxx


14 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 5 Nov 2014 18:54:05 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>


Carissimo Sig. Marchi
purtroppo sfonda una porta (o meglio un portone) aperta!!!
sono anni oramai che il sottoscritto, a nome della clinica veterinaria che rappresenta, si batte contro queste “schifezze” in cui a perdere è l’animale!!!! I veterinari sono dei medici e come tale devono agire “in scienza e coscienza” SEMPRE!!! la qualità prima di tutto per il bene del paziente!!!!!
Da noi consensi informati e cartelle cliniche esistono da 10 anni oramai, e previa digitalizzazione vengono conservate per anni!!! ma purtroppo non è la regola comune!!!!
Unica cosa su cui non sono in accordo con Lei è la pubblicizzazione di questo fattaccio accaduto a Lea: siamo in Italia e porterà al “fare di tutta un erba un fascio”… e chi ci perde alla fine sono sempre i soliti: quelli che fanno al meglio il loro lavoro!!!! infatti la nostra nazione premia i mediocri e gli imbroglioni: sono loro che, ufficialmente inesistenti o "nascosti”, rappresentano il DISONORE della mia categoria!
Spero di non averla tediata con le mie osservazioni
La abbraccio per confortarla (per quanto possibile) per la perdita di Lea
e cordialmente la saluto
xxxxxxxxxxxxxxxxxx
Direttore Sanitario
    


15 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 5 Nov 2014 20:32:34 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Salve, mi pare di aver letto di questa storia su qualche sito e per caso. Se permette, per esprimere un giudizio nel merito avrei bisogno di prendermi un pò di tempo per leggere i documenti, quindi mi impegno a farlo come potrò. Io faccio firmare sempre il consenso informato e ho iniziato da un anno (anche se con una certa incostanza perchè non sono tanto capace col computer) a compilare le cartelle cliniche. Io sono favorevole ad equiparare i diritti degli animali a quello delle persone, ma dobbiamo contestualmente adeguare i diritti dei medici veterinari a quelli dei medici umani. Ed è qua che non ci siamo. Perchè sui doveri dei veterinari è tutto un "coro a favore", sui diritti non gliene frega niente a nessuno. Le faccio un esempio: in umana per operare di piometra una donna in una clinica privata si spendono migliaia di euro (in ospedale pubblico nulla perchè, appunto ,è pubblico). E chiaramente ci sono radiologi, ecografisti, anestesisti, chirurghi, aiuto chirurghi, sale chirurgiche sterili, porta ferri, lava ferri e tutto quanto serve per fare diagnosi, terapia etc, In veterinaria costa 3-600 euro. E con questa cifra la qualità offerta dai veterinari dovrebbe assomigliare quanto più possibile (diciamo pure uguale) alla qualità offerta dalla medicina umana. Ma come si fa? mi risponda Lei. Si fa.... che il veterinario fa i salti mortali per riuscirci e in questi "salti" spesso ne esce mortificato. Mortificato perchè spesso il cliente  sceglie il collega che lo fa a meno (e con qualità inferiore) e, la volta dopo, quello che lo fa a meno ancora (e qualità ancora più bassa). Non c'è Nessuno che dica pubblicamente e chiaramente che se vogliamo degli interventi di qualità dobbiamo partire da dei costi che siano congrui rispetto alla difficoltà degli stessi (che sia il cittadino privato o lo Stato a pagare). Si sputa pubblicamente sul veterinario che lavora "da macellaio" e poi, di nascosto, lo si premia scegliendolo come medico a cui far eseguire l'intervento sul proprio animale, perchè comunque "costa meno" (a quel punto la "qualità" non ci interessa più). Le tariffe delle nostre prestazioni sono 5- 10 volte più basse di quelle di umana, eppure noi dobbiamo (o dovremmo) mantenere gli stessi standard qualitativi. Ma come si fa? Io ricevo ogni settimana telefonate di persone che mi chiedono il prezzo della sterilizzazione del proprio animale, solo questo e poi attaccano la cornetta. Poi, queste persone, chiamano gli altri colleghi della città e alla fine scelgono quello col preventivo più basso (e la qualità più bassa). Ma mai nessuno mi ha chiesto, in queste telefonate,  oltre al prezzo, come  eseguo l'intervento, con quale tecnica, con quale personale, con quale anestesia. Eppure io ho l'anestesita, i monitoraggi, l'anestesia gassosa etc... Mi dica, in questo contesto viene incoraggiato, secondo Lei, il veterinario che lavora bene o il veterinario macellaio? Questo che le ho descritto è il quadro generale in cui è inserita la malasanità veterinaria itaiana. Non ha nulla a che vedere il suo caso specifico, dove probabilmente (non ho letto le carte) il collega ha lavorato in modo non professionale se non illegale. Ma comunque anche quel collega si inserisce in questo quadro di generale mortificazione del professionista che vuole lavorare con la qualità. Vogliamo più qualità dai veterinari? bene, parliamone, pretendiamola, ma pretendiamo anche che i veterinari siano messi nelle condizioni per poterla offrire, altrimenti continuiamo a raccontare mezze verità. Ha tutta la mia comprensione sul suo caso specifico. Mi scuso a nome della categoria per quanto Le è accaduto, ma  mi risponda per cortesia.

CLICCA QUI PER LA MIA RISPOSTA



16 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Thu, 6 Nov 2014 08:34:37 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Buongiorno Sig. Marchi,

se la storia illustrata nella mail è vera, esprimo dispiacere per quanto accaduto e la mia piena solidarietà nei Suoi confronti. In tutti i settori professionali ci sono persone corrette e persone in malafede, la veterinaria non fa eccezioni, per quel che so in veterinaria la casistica è molto bassa. Sappia che gli ordini professionali non sono organi di polizia e possono prendere provvedimenti disciplinari solo dopo un giudizio civile.

Con tanta comprensione la saluto cordialmente.

xxxxx xxxxxxxx


17 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Thu, 6 Nov 2014 15:46:46 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxx
A:  'Mai più come Lea' <maipiucomelea@gmail.com>

Gentile Sig. Marchi, mi dispiace molto per la sua cagnolina, ma purtroppo noi veterinari non siamo minimamente tutelati e di conseguenza neppure gli animali. Non
voglio mettere in discussione il suo caso di malasanità, purtroppo sono ben consapevole che nella nostra categoria non uno ma centinaia di veterinari non lavorano
come si dovrebbe,
ma a volte le cose vanno male anche se un professionista agisce nel modo migliore possibile.
Quando io faccio interventi chirurgici di questo tipo non faccio firmare un consenso informato, ma spiego esaurientemente a voce il problema e le eventuali
complicazioni. L’unico motivo per cui un veterinario può essere radiato dall’ordine è, banalmente, non pagare l’ordine stesso (la quota di iscrizione annuale). Per
il resto, c’è un veterinario a xxxxx, che ha fatto traffico di cuccioli dall’est Europa insieme ad un negozio di animali, ma è solo stato multato ed il
negozio è stato fatto chiudere per un breve periodo. Si immagini un po’ come siamo messi. Senza contare come Lei giustamente fa notare l’IVA al 22 %, cosa assurda,
gli esuberi nella professione (in Italia ci sono 13 facoltà di veterinaria, mentre in Francia 4 e in Germania 5) e le tariffe così basse (anche per colpa della
corsa al ribasso per andare incontro alle richieste della clientela) che impediscono ai più di utilizzare strumenti ed analisi che impedirebbero diversi decessi.
Le auguro di rasserenarsi e, anche se non è giusto, di seguire il consiglio del suo avvocato, che onestamente le ha detto che non otterrà nulla tramite le vie
legali.
Se posso permettermi di darle un consiglio, in futuro scelga un professionista (veterinario) di cui Lei abbia fiducia, in modo che, se le cose con un altro
animaletto dovessero andare per il verso storto, Lei non debba aggiungere rabbia e amarezza al dolore della perdita. A tutti capita di fare errori, ma se si ha la
certezza che il medico ha fatto tutto quanto poteva e l’ha anche informata sulle possibilità di rivolgersi a qualcun altro magari più attrezzato, e l’esito
negativo non è stato causato da negligenza o superficialità, allora anche un evento infausto può essere accettato come una delle tante penose situazioni negative
della vita.

Cordialmente la saluto


18 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Consiglio
Data:  Thu, 6 Nov 2014 18:20:05 +0100
Mittente:   xxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Egr. Sig. Marchi,

Se lei desidera avere un parere estremamente serio, l’unica persona che può aiutarla è il Dr. xxxxxxxxxxxx (3xx-xxxxxxx), medico legale veterinario. Solo
se lui dirà di no, sarà un no definitivo. Di solito non fallisce ed è una persona molto sensibile.

Cordialmente



19 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Fri, 7 Nov 2014 11:10:27 +0100 (xxx)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com


Gent.mo Sig. Roberto,
innanzitutto le esprimo il mio personale cordoglio per la sua cagnolina Lea, deceduta, a parer mio, per una serie di leggerezze non giustificabili.
Non importava scomodare il Dott. Zattelli e/o l'università di Milano per stabilire le responsabilità del caso e mi sembra quindi ovvio che il responso di
"colpevolezza" debba ricadere sulle spalle del Dott. "omissis..."

Faccio questo bellissimo mestiere da quasi trent'anni, sempre con grande passione e sempre pronto ad aggiornarmi per quanto mi sia possibile e le posso confermare
che quell'intervento chirurgico non sta né in cielo né in terra !!! Ne ho viste di tutti i colori e questo davvero è inqualificabile.
Lea NON ANDAVA OPERATA, ha detto bene il professore universitario; quella cagnetta andava STBILIZZATA, anche se davvero fosse stata ( cosa che non era....) affetta
da piometra. Una cosa non mi è chiara; non  sono riuscito a trovare, ma forse per mia distrazione, la causa del decesso.
Ma di cosa è morta Lea ?
Per quanto riguarda le cartelle cliniche ed i consensi informati siamo ancora in alto mare; i miei pazienti hanno tutti una cartella clinica, ma le confesso che
personalmente non faccio firmare, ahime', i consensi informati.
I clienti vengono personalmente informati a voce, ma mi rendo conto che non dovrebbe essere così, ne chiedo venia.
Le auguro di poter sanare presto il suo dolore e le sue perplessità.
Dott. xxxxx xxxxxxxx


20 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Fri, 7 Nov 2014 14:48:59 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxx
A:  'Mai più come Lea' <maipiucomelea@gmail.com>

Egr. Sig. Marchi,

sono spiacente ma non ho nessuna autorità per poter giudicare ciò che Lei scrive attraverso i canali mediatici. Ritengo che Lei debba rivolgersi, come già sta facendo e se lo ritiene necessario, ai canali giuridici preposti e individuati per dare le risposte alle Sue domande. Le rivolgo un cordiale saluto.

Dr. xxxxx xxxxxx


21 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 5 Nov 2014 08:25:55 +0100
Mittente:  xxxxxxxx xxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

mi dispiace molto per la sua piccola Lea,per quello che mi riguarda,nel mio piccolo perche' ho un ambulatorio e non una clinica, cerco di dare molto rispetto per ogni creatura che mi avvicina, sia animale che umano, percio' chi mi conosce e mi affida il suo compagno di vita  sa che faccio sempre quello che posso in coscienza e conoscenza.Per quanto riguarda la chirurgia la terapia del dolore pre intra e post chirurgica vene sempre effettuata con molta attenzione.Tengo le cartelle cliniche ,e non ho nessun problema per quanto riguarda il consenso informato. Spero che dopo questa dolorosa esperienza, lei goda comunque della compagnia di un cane, visto che sempre abbiamo bisogno di loro.


22 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 5 Nov 2014 08:57:12 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxx
A:  'Mai più come Lea' <maipiucomelea@gmail.com>

Preg.mo Sig Marchi,

di solito non è mia abitudine occuparmi di cose “esterne” così delicate e quindi esprimere pareri tantomeno pubblici.
Comprendo il suo dolore, la sua delusione, ed in parte la rabbia per quanto capitato a Lea, e concordo con Lei che la malasanità umana e veterinaria purtroppo esistono e bisognerebbe fare il possibile per cercare di evitare che casi come questi si ripetano.
Medici e veterinari  bravi e preparati ne esistono tanti, così come purtroppo alcuni incompetenti o persone che non si aggiornano costantemente; anche le Università comunque hanno in parte una loro colpa nel NON preparare professionisti sempre all’altezza.
Circa i suoi quesiti, io da sempre faccio firmare un consenso informato e da sempre (20 anni) tengo una cartella clinica (computer) che spesso consegno anche al proprietario dell’animale curato.
Rinnovando il mio dispiacere per l’accaduto la saluto cordialmente

xxxxxxxxxx xxxxxxxxxx


23 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Thu, 30 Oct 2014 20:46:37 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Gentile, Sig. mi dispiace per quello che le è accaduto e le esprimo la mia solidarietà.
Dai documenti da Lei inviati, si rileva la giusta sua azione legale.
Non ho contattato i colleghi, per sapere, per quale motivo hanno chiuso il caso.
Per cui senza ulteriori dati di confronto, non posso esprimere pareri di tipo profesionale.

Cordiali saluti

Dott.xxxxxxxxx xxxxxxxxxxxx


24 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 5 Nov 2014 10:24:37 +0000
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

buon giorno, mi dispiace per la morte della sua cagnolina,
alle domende che lei mi pone posso risponderle senza problemi, io faccio firmare a chiunque debba fare indagini diagnostiche od interventi chirurgici il consenso informato (con modulo prestampato messo a disposizione dal nostro ordine), di solito non tengo cartella clinica poiché il mio è un piccolo ambulatorio e quindi preferisco scrivere tutto sul libretto e lasciare la documentazione al proprietario, non è mia abitudine fotografare o filmare gli interventi ma chiedo ai proprietari se vogliono vedere quello che ho rimosso, lasciando alla loro sensibilità la scelta visiva. una adeguata disposizione di legge rispetto alle procedure mediche potrebbe aiutare il cliente in casi come il suo, ma resto del giudizio che la fiducia,  la correttezza,  la competenza del medico veterinario debbano essere  fattori innati del medico, che non deve sentirsi obbligato a fare bene il suo lavoro altrimenti chissa cosa gli può capitare, ma deve fare bene il suo lavoro perché fare bene è l’unico modo che io conosco per fare medicina, in teoria il nostro lavoro dovrebbe essere dettato dalla passione e non dal pecunio.
distinti saluti dott.ssa xxxxxxx


25 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 5 Nov 2014 12:35:02 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Gentile Sig. Marchi,
le scrivo per esprimereLe la mia solidarietà nei confronti della sua perdita. Sono anch'io una proprietaria di cani e gatti e quindi, quando non ci sono più, so perfettamente qual è il dolore che si prova. Da Medico Veterinario mi sento di esprimerle comunque solidarietà, in quanto chi ha male espresso la sua professionalità se ne deve assumere la responsabilità. In questa triste vicenda lei ha iniziato a squarciare un velo su una professione tanto mitizzata, quanto banalizzata. Purtroppo spesso considerata sanità di serie B, assolutamente sottopagata, tassata come se l'animale fosse un bene di lusso e non un familiare…e diciamolo una volta per tutte! il nostro cane o gatto diventa un familiare. Poi c'è tutta una questione socio-culturale che dice che il cane è uno "strumento di lavoro", il cane è così…il gatto è cosà… senza considerare studi accademici, prove di campo, pubblicazioni ecc. ecc.
Purtoppo, come in tutte le professioni, c'è chi lavora bene e chi lavora male, c'è chi è attaccato al denaro e chi invece ci mette il cuore. Io non sono un chirurgo e non amo la chirurgia, fortunatamente possiedo gli strumenti per decidere a chi mettere in mano i miei animali e mi rendo conto che pochi possono decidere in questo modo. A maggior ragione ci si affida ad un professionista di propria fiducia…ma se anche questi utilizza malamente la fiducia che gli è stata data, mina alla base quello che dovrebbe essere il rapporto cliente/paziente. La correttezza è un dono da tutelare.
Cordiali saluti
Dr.ssa xxxxxxxxxxxxxxxxxx


26 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Fri, 7 Nov 2014 15:33:25 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Mi perdoni la schiettezza ma non ho intenzione di rispondere alle domande particolari ma le assicuro che io l’avrei denunciato a costo di risparmiare sulla benzina della macchina!!! spero di avere notizie degli sviluppi di questa vicenda ma non da lei bensì dai media!!! mi dispiace moltissimo.
XXXXXXXXXXX


27   ----Messaggio originale----
   Da: maipiucomelea@gmail.com
   Data: 08/11/2014 12.40
   A: <xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx>
   Ogg: una riflessione sulla malasanità veterinaria

Buonasera, purtroppo non sono un chirurgo ma " semplice internista" ma effettivamente in tutto il quadro c'è qualcosa ,e molto, che non quadra .Nella mia lunga carriera di medico veterinario ho conosciuto colleghi che tenevano i vaccini vicino alla stufa  che pulivano il termometro con il camice e operavano con lo scottex casa; purtroppo di questo i proprietari non vengono informati.. però ho anche dei fior di collaboratori che sono ottimi medici onesti e preparati .molto più di me che sono della vecchia guardia..
   Che dire della povera Lea ..sarà da qualche parte a godersi i prati per correre magari insieme alla mia Stringhina ,morta di tumore allo stomaco a luglio, dopo un mese di patimenti.
   cordiali saluti Dssa xxxxxxxxxxxxxxxxx


28 -------- Messaggio originale --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 01 Dec 2014 13:23:35 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Gentile signor Marchi, mi spiace leggere storie così che purtroppo infangano tutta una categoria. Lavoro da tanti anni (30) e sicuramente ho commesso diversi error,i ma quello che posso dire a mio favore è che erano sbagli fatti in buona fede.  Il collega poteva dire la verità e forse si sarebbe risparmiato tante seccature e  forse lei avrebbe capito che  nella vita si può sbagliare.  Ma  la cosa importante è farsi carico delle conseguenze di ogni nostra azione e possibilmente non gioire nel vedere di " averla fatta franca" ma essere capaci di approfittare degli insegnamenti che anche gli errori ci possono dare.
Per quanto riguarda il fatto che nessun provvedimento è stato preso nei confronti del collega, temo che sia lo specchio di questa nostra società malata dove chi è furbo e disonesto è tutelato maggiormente di chi è onesto e corretto. E' molto triste .......
Cordiali saluti
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx


29 -------- Messaggio originale --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 27 Oct 2014 16:22:36 +0100
Mittente: XXXXXXXXXXXXXXX
A:  'Mai più come Lea' <maipiucomelea@gmail.com>

Buongiorno Roberto,

le esprimo tutta la mia comprensione e mi spiace moltissimo per la perdita della sua cagnolina. Purtroppo non posso esprimere alcun giudizio, per rispondere alle sue domande si, ho una cartella clinica per i miei pazienti ma occupandomi principalmente di Medicina comportamentale produco anche rapporti e indicazioni scritte per i proprietari. Nei rari casi nei quali devo intervenire direttamente sugli animali con anestesie o interventi faccio firmare un consenso informato.
Ciò detto se nel suo caso c’è stata malpractice e secondo lei l’Ordine di Appartenenza non ha giustamente valutato il caso, ritengo sia meglio procedere per vie legali piuttosto che fare petizioni su facebook.
Le rinnovo la mia comprensione
Cordialmente

xxxxxxxxxxxxxxxxx


30 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 27 Oct 2014 11:06:49 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Mi spiace, non mi sento di pronunciarmi su un fatto che non posso indagare appieno (dovrei sentire anche il collega e l'ordine, e di certo non sta a me valutare).
Mi spiace per il suo lutto e spero che possa superare il dolore con maggiore serenità quando ne sarà pronto.
Cordiali saluti,
vet xxxxx xxxxxxxx


31 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Fri, 07 Nov 2014 21:06:11 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Gentile Sig. Marchi, mi rattristo per il suo dolore. Sono anch'io proprietaria oltre che veterinaria...
Io posso dirle che, nel mio operato, cerco di agire sempre in scienza e coscienza. E soprattutto per il bene degli animali, in base alle conoscenze da me acquisite negli anni.
Credo e spero lo facciano anche gli altri colleghi.
Quello che le chiedo... Il cane aveva sintomi riferibile a piometra?
Era stato consigliato di sterilizzare prima Lea? Aveva fatto rx o ecografia o esami del sangue prima dell'intervento? Perchè il decesso magari si poteva prevedere...
Io faccio firmare sempre il consenso anche per tutte le specie, anche canarini e criceti.
Cartella clinica completa ammetto che non ho sempre tempo di redigerla.
Sul resto lascio agli enti competenti il giudizio...
Saluti e un forte abbraccio.

Dott.ssa xxxxxxxxxxxx


32 ------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 27 Oct 2014 11:58:04 +0100
Mittente:  Ambulatorio xxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Buongiorno sig. Marchi,
ho letto con attenzione la storia di Lea e la documentazione che lei ha allegato. Innanzitutto mi dispiace per la sua perdita affettiva e comprendo il dolore, essendoci passata personalmente anche se in circostanze (mi permetto di aggiungere fortunatamente) diverse. Mi stupisce molto l'archiviazione del caso da parte dell'Ordine perchè forse gli estremi almeno per un richiamo io personalmente li avrei trovati e perchè conosco il dr. Penocchio ed è proprio come gliel'hanno descritto gli altri colleghi.
E' anche vero che, purtroppo, la libertà d'azione e l'ambito di competenza dell'Ordine in questi casi è estremamente limitato: l'Ordine può giudicare un proprio iscritto solo ed esclusivamente sulla base del Codice Deontologico, senza poter dare pareri sulla correttezza o meno delle procedure effettuate (è una follia ma è così): in medicina veterinaria non esistono protocolli standardizzati e quindi l'unica indicazione del Codice è di agire "in scienza e coscienza"... e questo vuol dire tutto e niente perchè rimette le decisioni che possono decidere della vita del paziente a valutazioni personali (e le persone a volte sbagliano anche in buona fede).
Leggendo la risposta che le è stata data in effetti ciò che è stato valutato sono stati la presentazione del consenso informato e la cartella clinica e, da quel che ho capito, il consenso informato è stato considerato effettuato anche se solo verbalmente (lei era stato informato della gravità delle condizioni di Lea per sua stessa dichiarazione) e la cartella clinica, seppur scarna e poco precisa, le è stata consegnata. Purtroppo ciò su cui  l'Ordine avrebbe potuto richiamare il collega si limita a questo. Mi stupisce altresì che il suo legale le abbia sconsigliato di procedere per vie legali: non sono un avvocato ma con con quello che lei ha in mano io sarei andata avanti perchè in realtà se lei può trovar giustizia per Lea è proprio in tribunale che la troverà. L'obbligo di effettuare il consenso informato e tenere una cartella clinica già ci sono, non per legge ma per il Codice Deontologico sì. Per tutto il resto, non mi stanco di sottolineare, purtroppo, non è l'Ordine che le può dare soddisfazione ma non perchè non voglia: perchè non può!
Seguirò l'evoluzione della sua storia.

Buona giornata
xxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxx


33 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 27 Oct 2014 10:08:45 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Gent.mo Sg. Marchi,
per prima cosa le esprimo il mio cordoglio per la perdita della sua cagnolina, so bene che la morte di un nostro compagno di vita a quattro zampe provoca sempre un immenso dolore.
Quanto alla vicenda che lei mi riporta non sono in grado di esprimere un  giudizio, né lo riterrei corretto dal momento che non conosco esattamente i fatti, non so quale sia la storia del cane, né le motivazioni che abbiano indotto il collega ad effettuare l'intervento. Di certo se c'è stato un errore del collega e soprattutto se non le ha detto la verità, questo lo reputo un comportamento deprecabile.
Purtroppo la nostra è una professione medica, e si sa, in medicina non esiste mai il rischio zero, pertanto in tante situazioni non è semplice stabilire se ci sia stato errore umano o se semplicemente la natura abbia fatto il suo corso.  Ritengo anche che sbagliare sia umano e in tanti mestieri anche una distrazione  all'apparenza insignificante può compromettere gravemente l'esito delle nostre azioni. Ma è importante che il professionista sappia riconoscere con umiltà il proprio errore, che operi sempre cercando di ridurre al minimo i rischi , che aggiorni costantemente la propria preparazione e soprattutto che sia onesto. Cio' che io reputo assolutamente inaccettabile è il dolo. Quando viene a mancare l'onestà, allora in quel caso sono del parere che si debbano assumere provvedimenti seri perché si gioca con la vita di un animale, e questo è maltrattamento.
Si tratta di un argomento complesso che richiederebbe ore di discussione, non mi dilungo e rispondo rapidamente alle sue domande. Certo, nella mia struttura conserviamo le cartelle cliniche di ogni paziente e facciamo regolarmente firmare un consenso informato per qualsiasi tipo di sedazione o anestesia descrivendo e illustrando i rischi a cui l'animale puo' andare incontro. Esistono delle linee guida per le buone pratiche veterinarie, basterebbe che ognuno si ispirasse a questo documento per cercare di evitare episodi spiacevoli per i clienti e per l'intera categoria. Le certificazioni delle strutture spesso hanno dei costi che nella nostra professione non è sempre semplice sostenere, dunque non è possibile paragonare le nostre strutture private a quelle umane. Dal mio punto di vista basterebbe lavorare sempre in scienza e coscienza tenendo presente che la nostra priorità è il benessere dell'animale.  In questi casi anche un incidente, pur sempre tragico , risulta un po' meno amaro....e dobbiamo sempre imparare dai nostri errori , migliorare e MAI perseverare.
L'ordine è un organo che ha tutto l'interesse a tutelare i proprietari degli animali, quindi sono convinta che se c'erano le condizioni, il collega sicuramente sarebbe stato richiamato. Tenga presente che le segnalazioni all'ordine sono importanti, soprattutto perché se iniziano ad essere numerose e sempre nei confronti della stessa persona allora iniziano ad avere un peso.
Spero di averle risposto, credo che stia facendo un lavoro molto utile agli animali, ai proprietari di animali e ai veterinari.
Cordiali saluti
xxxxxxxxxxxxxxxxxx


34 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 11:17:10 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

mi spiace per quanto le e' accaduto.
rispondo subito alle 4 domande .

1) non ci sono informazioni per poterle rispondere . non uso facebook e quindi non posso accedere a tale documentazione.
2) si
3) si
4) no

comunque il suo avvocato mah non mi sembra che le abbia dato una risposta che possa sovrapporsi al suo stato d'animo che la sta spingendo a fare tutto questo.
Se lei ritiene di essere stato leso mi sembra giusto chiedere soddisfazione. e quindi l'unica via e' quella giudiziale.
Se posso esserle ancora utile mi faccia sapere.

xxxxxxxxx


35 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 10:56:18 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Ciao a tutti,
qualcuno di Voi ha ricevuto analoga mail?
Inquietante……
E’ stato aperto anche un sito internet!!!!!!
Che faccio ? rispondo?
Si accettano tutti i consigli!
xxxxxxxxxxxx


Ho idea che non dovevo essere io il destinatario di questa mail ......


36 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 11:28:05 +0100
Mittente:  Dott. xxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Gentile Sig.
Nonostante sia di Milano ho seguito la sua vicenda all'epoca attraverso l'informazione di google veterinaria. Non posso che esprimerle tutta la mia solidarietà non solo come veterinario ma come proprietario di cani e quindi molto attento a chi rivolgermi in caso  i problemi sanitari dei miei cani esulino dalle mie specifiche competenze. Mi dispiace ma i truffatori sono presenti in tutte le categorie e hanno gioco facile nei confronti delle persone  disperate. Ricordo la sua vicenda e la professionalità dimostrata dal suo veterinario abituale ma ahimè la disperazione porta a mettersi nelle mani di chi si approfitta del prossimo. Io faccio firmare il consenso informato, tengo una cartella clinica e la metto a disposizione del proprietario ma non credo serva a smascherare i truffatori.
Buona giornata
xxxxx xxxxxx


37 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 09:47:09 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxx <xxxxxxxx@xxxxxxxx>
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Gent.mo Signor Roberto,

comprendo benissimo il Suo dolore e la Sua rabbia, mi creda, non sono parole di circostanza.
Ma avendo 30 anni di professione alle spalle, avendo anche avuto l'onore/onere di essere stato in passato segretario dell'Ordine di XXXX per parecchi anni, Le devo chiedere gentilmente di annullare gli invii alla mia mail.
Questo perchè, pur essendo pienamente d'accordo con Lei, pur approvando pienamente le Sue istanze, so anche che la Sua è purtroppo una triste battaglia contro i mulini a vento.
Glielo assicuro, ma Le auguro comunque di ottenere quel poco di soddisfazioni, che in ogni caso non Le daranno mai giustizia per la sofferenza che prova per la mancanza della cara Lea.

Con simpatia
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx


38 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 20 Oct 2014 13:30:43 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Gentilissimo Sig. Marchi,
le esprimo innanzi tutto il mio cordoglio per la perdita della sua amata Lea.
Non intendo assolutamente spendere una parola in merito al questo caso perchè è chiaro che non è di MIA competenza bensì di un legale.
Mi chiedo solo una cosa a questo punto ammesso che tutta questa storia sia vera....perchè non ha impiegato tutte le sue "energie " mediatiche prima che la povera Lea si fosse ammalata per cercare una struttura Veterinaria forse più competente o indubbiamnete più precisa riguardo ad esempio la compilazione del consenso informato e della cartella clinica.
E ancora una cosa.... come mai non ha scelto la sterilizzazione in tempi "non sospetti" per la sua cagnolina??? Credo che purtroppo lei le abbia fatto correre un inutile rischio del tutto evitabile.
Cordiali saluti
dott.ssa xxxxxxxxxxxxxx


39 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Sat, 8 Nov 2014 21:46:01 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Gent.mo sig. Marchi,
innanzitutto mi duole molto quanto è accaduto a Lea.
Voglio pertanto manifestarLe anche la mia solidarietà per la vicenda occorsaLe.

La questione che Lei pone è piuttosto delicata e al tempo stesso complessa, anche in virtù di ciò che la Legislazione Italiana sostiene a proposito dei nostri amici a quattro zampe.
Come ben sa, infatti, gli animali erano fino a poco tempo fa equiparati a "Res"e solo recentemente alcune sentenze hanno mostrato delle aperture parlando di "esseri senzienti".
Il rapporto di convivenza uomo-animale, inoltre, presenta innumerevoli sfaccettature e varianti all'interno del nostro Paese, talora anche con importanti differenze nell'ambito della stessa Regione, Provincia e addirittura Città o Comune.

La malasanità esiste - ahimè - anche in medicina veterinaria e probabilmente molti casi simili al Suo vengono quotidianamente sottaciuti o ignorati.
Occorre tuttavia - e non lo dico solo per difendere la mia categoria - tenere conto anche dell'errore umano, che purtroppo rappresenta una componente individuabile in qualunque ambito professionale.

La sua proposta (emanare una legge che tenga conto delle prescrizioni cui Lei fa riferimento nella Sua e-mail) è sicuramente lodevole, ma temo che il nostro Paese non sia al momento ancora pronto a compiere un simile passo, perché in primo luogo il nostro popolo (e di conseguenza i nostri legislatori) non hanno ancora sviluppato una coscienza animalista quale quella di altri Paesi e secondariamente perché immagino che in questo momento storico chi ci governa abbia altre priorità.
Credo, in ogni caso, che valga la pena di continuare a combattere questa battaglia, di non abbassare la guardia e di proseguire a far sentire la Sua voce che, unita a quella di altre persone, possa essere un domani in grado di gettare nello stagno un sasso grazie al quale, in un futuro che spero sia prossimo, possano generarsi delle onde capaci di smuovere qualcosa a favore dei nostri beniamini con la coda.

La ringrazio per la Sua comunicazione e Le porgo i miei più cordiali saluti.

xxxxxxx xxxxxxxxx


40 -------- Messaggio originale --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Sun, 09 Nov 2014 10:37:20 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Buon giorno signor Marchi.
Sono già un suo "amico" su Facebook.
Ritengo insopportabile quanto accaduto. Sono solito vivere diversamente.
Sì, credo che l'archiviazione non sia corretta alla luce dei documenti presentati. Immagino il collega com un soggetto anziano, non avvezzo alla medicina basata sul l'evidenza come invece va di moda oggigiorn.
Mi spiace che lei abbia subito un lutto in tale condizione.
Vorrei però farle notare che il collega dal quale ha fatto visitare Lea la prima volta aveva riscontrato un problema renale non indifferente.  La scelta di andare da un secondo collega è stata sua. Non so se il veterinario bresciano sia un collega di referenza, so che il dottor Andrea Zatelli lo è ed è stato da lei individuato per farle da perito di parte. Forse, avrebbe potuto richiedere la consulenza spaventosamente professionale del dottor Zatelli quando Lea aveva ricevuto diagnosi di nefropatia a prognosi infausta.
Mi spiace per la vicenda, vorrei che venisse fatta luce sull'accaduto "politico". Il comportamento del collega è quello che è. Purtroppo non è isolato. Va considerato che la nostra categoria è spaventosamente sottopagata e di ciò non beneficia certo il trattamento che riserviamo ai nostri pazienti. Spesso ci si trova a che fare con le difficoltà dei clienti prima ancora che con le malattie dei pazienti. È triste, ma è la realtà. È chiaro che  chi sì trova dall'altra parte della scrivania si aspetta da noi professionalità, passione e spirito di abnegazione anche a fronte di un importo esiguo (per le prestazioni erogate) visti come esagerato da parte del proprietario. La nostra società è viziata dal "Sistema Sanitario Nazionale" che eroga prestazioni "a costo zero" per quel che crede il paziente/cliente, o tutt'al più a fronte di un minimo Ticket. Le prestazioni hanno un costo molto elevato per via della professionalità degli operatori, per via della tecnologia delle attrezzature e delle spese accessorie "incalcolabili".
Questo non giustifica l'accaduto, ma  dovrebbe far pensare.
Ribadisco lo sconcerto con il quale ho letto dell'accaduto. Anche mia moglie ieri è rimasta sbigottita... Ma ciò non dice molto...
Spero che lei riesca ad ottenere giustizia.
Buona domenica, xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.



41 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Sat, 25 Oct 2014 10:40:01 +0200
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>


Egregio sig. Marchi,
la ringrazio molto di avermi contattato ed esposto la sua storia.
posso solo dirle che quanto le è accaduto è la punta di un iceberg...
intendiamoci, so per certo che la categoria dei Medici Veterinari per animali da compagnia è composta per gran parte da professionisti seri e scrupolosi, ma è altrettanto vero che a tali Professionisti si contrappongono anche un gran numero di individui dotati di laurea che di professionistico hanno ben poco.
I problemi sono numerosi, intanto la mia è una professione quasi del tutto deregolata, ovvero una volta laureato e abilitato praticamente non ho quasi nessun altro obbligo o controllo per poter fare tutto ciò che mi passa per la testa... fortunatamente come detto per certo la gran parte dei Veterinari possiedono una Coscienza e la usano adeguatamente lavorando nel rispetto del benessere animale, ma coloro che la loro coscienza la hanno riposta in un cassetto insieme alla laurea, sono legittimati a procedere come meglio vogliono.
Non esistono praticamente normative che stabiliscano ad esempio dei protocolli minimi per l'esecuzione di una chirurgia... ovvero purtroppo ancora troppo spesso si eseguono chirurgie in strutture assolutamente non attrezzate adeguatamente e senza le competenze ncessarie e senza il personale necessario.
un altro grosso problema è che a tutt'oggi l'animale da compagnia è considerato dallo stato alla stregua di un bene di lusso (quindi un oggetto), fatto che di per se impedisce di paragonare il cane o il gatto ad un essere vivente come dignità... dimostrando come in generale il nostro paese sia ancora tremendamente arretrato.
Questi ed altri fattori hanno portato purtropo ad una situazione in cui si ha una frammentazione totale della professione in cui ogni professionista fondamentalmente fa mondo a se e si crea le proprie regole e sta al proprietario riuscire a scegliere (soprattutto ad avere la fortuna di scegliere bene) il veterinario "giusto", non avendo in realtà validi basi con cui poter effettuare tale scelta... il veterinario coscienzioso lo può trovare nel piccolo ambulatorio di provincia come nella grande clinica iper attrezzata, ma è altrettanto vero il contrario.
La sua storia mi colpisce personalmente perchè io con altri colleghi italiani alcuni anni fa ci impegnammo proprio a tal fine per creare una associazione di categoria che come base aveva proprio in dettagliato codice comportamentale professionale etico da accettare, codice che prevede tutta una serie di "minimi" al di sotto dei quali non pensiamo ci si possa considerare Professionisti della salute... ad esempio, obbligo della refertazione per qualsiasi prestazione,
obbligo della trasparenza e dell'uso dei consensi informati (con la specifica che il consenso informato da far visionare e firmare al cliente/proprietario, non doveva essere considerato come uno scarico di responsabilità del professionista ma proprio come uno strumento di trasparenza per informare il cliente su quali sono tutte le possibili alternative diagnostiche/cliniche/chirurgiche/terapeuriche possibili); obbligo di avere una attrezzatura minima per garantire il miglior benessere al paziente in caso di chirurgia (a tutt'oggi molti veterinari operano in sale non adeguate, senza la presenza costante di un anestesista, senza l'utilizzo di strumenti di monitorizzazione delle condizioni cliniche del paziente), e molto spesso operano in solitudine mentre per una corretta chirurgia sarebbero necessarie almeno tre presenze (chirurgo, secondo, anestesista);
L'esperienza di questa associazione è purtroppo naufragata dopo soli sette anni per quasi totale disinteresse da parte dei colleghi (nel momento di massimo splendore siamo arrivati ad un centinaio di iscritti, su circa 15 mila veterinari sul territorio nazionale) e abbiamo dovuto accettare il fatto che ancora non siamo pronti a considerare la Medicina Veterinaria una seria professione medica.
io auspico un cambiamento di rotta al più presto possibile, ma come comprende le resistenze sono molte e molto forti.
Credo che con queste mie parole mi attirerò contro molte critiche ,a penso fermamente che la professione che ho sclto e che amo dovrebbe finalmente crescere sia dal punto di vista professionale che etico.
molto cordialmente
  xxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxx


42 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinari a
Data:  Thu, 23 Oct 2014 19:00:17 +0200
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxx@xxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Egregio Sig. Marchi,
la ringrazio per avermi contattato. Leggo con tristezza quanto capitato a Lea e mi dispiace moltissimo che lei abbia vissuto una così brutta esperienza. Ho letto con attenzione tutta la documentazione relativa al fatto, con particolare interesse per quel che riguarda l'analisi del Dott. Zatelli. Il colLega in questione è un Medico Veterinario esperto e capace, la cui professionalità è riconosciuta a livello nazionale ed internazionale.
Quanto riportato nella relazione del Dott. Zatelli è difficilmente contestabile ed anche il parere del consulente universitario, di cui non si leggono però i dati, conferma questa sensazione.
Questa ripeto è la mia sensazione leggendo "le carte", ma mi perdoni se non esprimo un giudizio assoluto, perchè non avendo vissuto in prima persona l'evento e basandomi solo su una documentazione che anche a detta di chi ha operato la cagnolina, è incompleta (e su questo si potrebbe aprire una discussione infinita sulla necessità di compilare sempre le cartelle cliniche!), mi permetto solo di esprimere una sensazione a vostro favore e a favore del collega che ha fatto la vostra perizia.
Concordo con lei che alcuni aspetti della pratica veterinaria andrebbero maggiormente regolarizzati. Per farle un esempio, io il consenso informato lo faccio leggere e firmare prima delle chirurgie e cerco di dedicare il tempo necessario alla spiegazione di quanto scritto. Ho cercato di attrezzare al meglio la mia sala operatoria per garantire la maggior sicurezza e comfort di cui sono capace ai miei pazienti, anche se, di fatto, nessuna legge impone l'uso di monitor anestesiologigi, ossigeno, analgesici etc etc.

Purtroppo nulla potrà restituirle la sua Lea, ma per quello che può velere, sappia che le sono vicino.


43 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Thu, 23 Oct 2014 18:39:57 +0200
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Egregio signor Marchi, innanzi tutto voglio dirle che mi spiace molto per il suo cane  e posso capire il suo dispiacere. Premetto che ciò che sto per dirle non e' a difesa della professione ma e' una mia interpretazione personale dei fatti. Quando un professionista viene segnalato  per mal pratica di solito l'ordine decide di aprire un inchiesta, chiama l'interessato,  lo interroga dopodiché decide se aprire o meno un procedimento disciplinare nei confronti del veterinario. Se il procedimento viene aperto, il professionista viene convocato per contestargli gli articoli non rispettati del codice deontologico. Quando si tratta di un procedura pratica non eseguita correttamente come può essere nel suo caso l'intervento chirurgico,  il problema e' molto più complesso perché un consiglio difficilmente può contestare un errore tecnico per il semplice fatto che il consiglio e' costituito da veterinari come l'imputato per cui non sono professori
o altre figure professionali diciamo con conoscenze superiori specifiche tali da contestare l'operato del veterinario. Di solito quando viene convocato il veterinario per il procedimento disciplinare viene accompagnato da un avvocato che in caso di contestazione tecnica da parte dell'Ordine ci mette meno di 5 minuti a smontare la tesi accusatoria proprio per il motivo sopraindicato con il rischio che il tutto sia archiviato.  Più logico e' un procedimento legale dove il tribunale nomina un perito che è un veterinario che fa una relazione tecnica super partes e in base a quella ci si basa per il processo. Se il veterinario viene condannato, l'ordine provvederà al procedimento disciplinare.
Io nella mia pratica faccio firmare il consenso e tengo cartelle cliniche dei miei pazienti. La prima serve semplicemente a informare correttamente il proprietario della procedura che si va ad effettuare e dei rischi correlati. La cartella clinica e' sicuramente utile perché serve a tenere quante più informazioni utili dei pazienti. In caso di intervento per esempio e' consigliato far eseguire degli esami del sangue che possono diminuire ma non annullare il rischio anestesiologico. Anche negli animali più sani così come in umana purtroppo esiste un rischio anestesiologico non annullabile in nessun modo.
Che questo sia una legge o meno obiettivamente mi sembra  superfluo perché per operare correttamente non deve essere la legge a dirtelo ma la propria coscienza professionale
Infine per quanto riguarda quanto accaduto al suo cane, sono sincero non sono in grado di darle un parere perché non ho il quadro completo e dalla sua esposizione mi mancano dei tasselli per dirle qualcosa di preciso
.
Sperando di essere stato utile, le faccio gli auguri per la sua iniziativa
Cordiali Saluti
Dr. xxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxx


44  -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 21:56:53 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Signor marchi leggo adesso la sua è rimango senza parole.. purtroppo in questi anni in cui ho lavorato cone libero professionista ho potuto constatare che molti colleghi lavorano con eccessiva sufficienza.
.  sicuramente siamo umani e si può sbagliare, ma gli ordini non stanno per niente facendo rispettare alcune semplici regole tra cui il rispetto per i pazienti e i colleghi..  infatti proprio oggi mi è stato proposto di candidarmi e nonostante la giovane età ci proverò perchè non ci sto a vedere determinate situazioni che passano sotto gamba..  abbiamo delle vite tra le mani..  e non possiamo permettere che queste situazioni si ripetano..  spero per lei che la sua vicenda non passi inosservata..
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx


45 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Thu, 23 Oct 2014 18:25:13 +0200
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Buongiorno Sig.Marchi
Purtroppo in ogni ambito c'è sempre la mela marcia, io dal canto mio mi sento moralmente autorizzato a scagliare la prima pietra, poiché nei 15 anni di professione sono certo di non aver mai svolto azioni fraudolente!
Avrò sicuramente sbagliato, ma sempre in buona fede!
Mi spiace per la povera Lea e le sono vicino, ma sarei anche curioso di sapere la causa del decesso, perché lasciare una parte di utero visibilmente "sana", per logica non dovrebbe causare danni, almeno
nell'immediato!

cordiali saluti

xxxxxxxxx xxxxx.xxxxxxxxxxxxx


46 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Fri, 24 Oct 2014 10:46:47 +0200
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Buon giorno,
intanto mi permetto di esprimere il mio sostegno e la mia solidarietà per quanto riguarda il dolore emotivo che questa vicenda può averle determinato.
In seconda battuta le dico che nella nostra struttura viene illustrato e fatto firmare un consenso informato dettagliato per tutte le pratiche, chirurgiche e non, più complesse. Tale consenso , come previsto dalla normativa, non solleva dalle responsabilità mediche, ma è utile a spiegare in dettaglio le pratiche e gli eventuali rischi che si corrono. Di ogni paziente deteniamo cartelle cliniche dettagliate e spesso, ma quando richiesto sempre, consegniamo cartella di Esame Obiettivo Generale. Sicuramente la Magistratura è l'organo preposto per la valutazione giuridica del caso. Mi informerò, se lo desidera, sulle ultime sentenze in proposito e sulla entità dei risarcimenti riconosciuti per danno emotivo.
Cordiali saluti


47 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 22 Oct 2014 17:23:32 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Salve!
Innanzitutto sono addolorato per quanto successo a Lea e la ringrazio di avermi incluso nella sua lista.
Purtroppo io mi sono traferito in UK 4 anni fa e qui in UK siamo "legalmente" obbligati a tenere record di tutti i pazienti visitati/ammessi/operati e siamo tenuti a far firmare un consenso informato per ogni procedura si intenda effettuare.
Quindi, sfortunatamente, non posso esserle di aiuto.

Cordialmente

xxxxxx


48 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 22 Oct 2014 16:04:33 +0200
Mittente:  Ambulatorio Veterinario xxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  'Mai più come Lea' <maipiucomelea@gmail.com>

1.       Secondo quanto da Lei affermato è doveroso il riesame  del caso.

2.       Nella mia struttura faccio sempre sottoscrivere (mai verbalmente) il consenso informato

3.       Teniamo una cartella clinica dei casi clinici, ma non sempre effettuiamo la cartella clinica degli interventi chirurgici.

4.       Ritengo che le prescrizioni riguardanti il consenso informato, le cartelle cliniche, le buone pratiche veterinarie, dovrebbero essere espresse in una legge, e non lasciate solo al buon senso o al non buonsenso del singolo veterinario. Questo sia a salvaguardia del singolo consumatore sia alla salvaguardia dei colleghi che cercano di lavorare nel rispetto delle buone pratiche veterinarie.

Cordiali saluti

xxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxx


49 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 22 Oct 2014 15:58:00 +0200
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Signor Marchi mi dispiace veramente molto per la piccola Lea che ha dovuto sopportare questa inutile sofferenza.
Non voglio parlare di esperienze che rientrano nella malasanita' veterinaria  che sono presenti in tutte le professioni ma mi piacerebbe spendere una parola di ringraziamento a tutti  i veterinari (che sono la maggioranza) che ogni giorno fanno il loro lavoro con scrupoloimpegno  e amore
Ogni giorno nel mio ambulatorio cerco di fare il mio mestiere al massimo delle mie possibilita' ma , mi creda , l'aspetto veterinario rappresenta la parte piu'bella e "facile" perchè spesso mi trovo certi clienti che pretendono di risolvere il problema del loro cane , gatto o coniglio anziano  con una semplice visita  ovviamente senza libretto sanitario e senza mai aver fatto uno straccio di analisi o visita in tutta la sua vita oppure persone che vogliono sopprimere il loro animale perchè "è incontinente o perchè la bimba è improvvisamente allergica.
Guardi signor Marchi, la morte di un caro sia a 2 che 4 zampe è sempre un esperienza traumatica se non devastante, ma non solo per il papà o la mamma, ma anche per noi che amiamo gli animali.
A proposito delle sue domande si faccio firmare un consenso informato soprattutto prima di un intervento chirurgico sia in anestesia generale ma anche parziale  ma non tengo una cartella clinica propriamente detta, ma scrivo sul libretto sanitario ogni visita o intervento che faccio.
w gli animali


50 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Wed, 22 Oct 2014 11:52:25 +0200
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  'Mai più come Lea' <maipiucomelea@gmail.com>

Egregio Sig. Roberto Marchi,

pur non entrando nel merito del caso specifico, sono molto dispiaciuto di quanto successo, in primo luogo perché faccio questo lavoro in quanto amo gli animali, in secondo luogo per il fatto che ogni episodio di questo genere nuoce gravemente all’immagine dei veterinari.

Io sono un medico veterinario che da molti anni gestisce un laboratorio di analisi, il nostro laboratorio è certificato da molto tempo ISO 9001 ed accreditato in accordo alla norma UNI CEI EN ISO IEC 17025, le dico questo solo per darle una risposta alla sue domande:

- Lei fa sottoscrivere un modulo di consenso informato?
- Lei per i suoi pazienti non umani tiene una cartella clinica?

Avrà capito quindi che queste due domande non sono perfettamente pertinenti nel mio caso, tuttavia le voglio segnalare che i laboratori di analisi veterinarie, come il mio, registrano TUTTI i campioni, e mantengono una completa tracciabilità di TUTTE le procedure eseguite per le prove di laboratorio, sia cartacee che elettroniche (per almeno 5 anni) quindi fogli di accettazione con la firma del cliente, o di chi per lui ha consegnato i campioni, fogli di lavoro con le firme dei tecnici che hanno eseguito i  vari passaggi analitici, fogli di calcolo con le firme del responsabile tecnico, rapporti di prova e referti, ecc.

- Lei è d'accordo o  ritiene che la mia vicenda dovrebbe essere riesaminata?

Per quanto riguarda questa domanda, le dirò che dipende da lei, qualora ritenga che sia più importante un’azione nobile come quella che ha intrapreso, finalizzata alla salvaguardia della salute dei nostri cari amici animali, potrebbe non essere utile disperdere altre risorse in un’azione legale che potrebbe non portare a risultati efficaci; viceversa se per lei, che pensa di aver subito un “torto”,  è importante una rivalsa “a prescindere” per cercare soddisfazione al suo sentimento, proceda anche in questa direzione.

- Ritiene che queste prescrizioni debbano essere espresse in una legge come è avvenuto per i pazienti umani?

Vede, io sono convinto che in Italia ci siano troppe leggi, spesso mal fatte o pilotate dalle lobbies e penso anche che non dovrebbe occorre una legge ogni qual volta ci sia solo da applicare il buon senso, tuttavia, forse, in questo caso potrebbe essere utile, se non una legge che descriva minuziosamente le prescrizioni in materia, almeno una legge che obblighi gli ordini veterinari ad emanare opportune linee guida sottolineando le eventuali sanzioni in caso di inadempienza.

Cordiali saluti


51 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: Re: R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 11:23:10 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

le ho risposto dicendo che mi dispiace per quanto le sia accaduto vorrei sapere se il collega prima di sottoporre la sua cagnolina all'intervento  abbia fatto diagnosi di piometra previo esame ecografico e le abbia rilasciato cartaceo adeguato. Comunque io prima di sottoporre l'intervento mi faccio firmare  consenso chirurgico e faccio anche le analisi e a volte se necessario mi faccio supportare da un collega anestetista.
Mi faccia sapere il seguito di questa vicenda,
Cordiali saluti


52 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 08:21:57 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Buongiorno signor Marchi,
capisco la sua situazione emotiva per la perdita di Lea, purtroppo non mi sento di dare pareri su fatti che non conosco, l’unica cosa che posso dirle è che la capisco e le sono vicino sia come medico che come proprietario di cani.
La prego di annullare

Cordiali saluti

xxxxxxxxxxxxxxxxxxx



53 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 17 Nov 2014 17:32:02 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

ho letto del suo caso e devo purtroppo dirle che se lei semplicemente avesse avuto fiducia nel " suo " veterinario avrebbe evitato sofferenze inutili alla povera Lea ,  a volte i clienti sembrano non ascoltare quello che viene loro detto in ambulatorio e sono sempre pronti a cadere nella rete del "fenomeno " di turno da cui si recano per sentito dire o guidati da chiacchiere da bar . Poi ci stupiamo che  ci siano persone che danno retta a Vanna Marchi o personaggi simili .
Quanto al discorso Ordine , ritengo siano  una delle istituzioni più inutili  ed obsolete che esistano in Italia.



54 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 11:47:37 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

buongiorno, ho letta la sua mail e il caso della sua Lea, mi spiace molto per la cagnetta, visto che l'operazione, come risulta dai suoi documenti era inutile, e forse ha peggiorato la situazione.
Una piometra  dà un'infezione  e quindi un notevole rialzo dei globuli bianchi (neutrofili) si vede sia dalle lastre, ma certamente si vede dalla ecografia.
Io non faccio firmare il modulo di con senso all'operazione, non perché non voglio ma perché ho paura che un propretario  pensi che vpoglio " scaricare" le responsabilità di un mio operato.
Non tengo le cartelle cliniche (il mio programma gestionale non mi da la possibilità di archiviarli), ma rilascio certificati di quello che ho fatto.
Purtroppo ci sono tante persone scorette in qualsuìiasi campo. Ma fa male quando capita nel proprio a campo lavorativo. Mi spiace molto.
Cordiali saluti


55 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 11:55:14 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Buon giorno, concordo con reperto autoptico io le consiglio di andare per via legale; anche se non riavrà più la sua Lea è solo doveroso nei suoi riguardi che sia fatta giustizia non si DEVE lavorare solo per i SOLDI, i veterinari onesti verrebbero messi tutti nel calderone ed io non ci sto.
Cordialmente
Dott.ssa xxxxxxxxxxxxx


56 -------- Messaggio Inoltrato --------
Data:  Mon, 10 Nov 2014 11:59:03 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Gentilissimo sig. Marchi,
ho ricevuto la sua e-mail e, poichè ha chiesto anche il mio parere, trovo oltremodo scortese non risponderle. Naturalmente non conosco il caso nè il collega, ma, dalle foto che lei gentilmente mi ha inviato, sembra trattarsi effettivamente di una piometra.
Questo glielo dico perchè lei scrive "presunta", ma, a meno che non si tratti dell'utero del suo cane, questa era effettivamente una piometra: ne ho viste (ed operate) molte nella mia vita professionale al punto di ritenermi abbastanza certa.
E' vero, la rescissione dell'utero di solito si fa dove ha indicato lei nella foto, ci tengo però a dirle due cose: in primo luogo, la porzione di utero asportata dopo l'autopsia non mi sembra essere infetta: appare un utero di colore e consistenza normali, perciò, se lei pensa che sia stato il moncone uterino rimasto in addome a provocare la morte del suo cane, ritengo di no, perchè non c'è infezione. In secondo luogo, come penso le avrà spiegato anche il collega PRIMA dell'intervento, la piometra è considerata (ed è davvero!) una emergenza veterinaria, nel senso che se gli animali non sono operati, la loro vita è a rischio, rischio che però permane anche DOPO l'intervento, visto che di solito si tratta di animali che hanno una infezione in corso (e quindi con febbre, anoressia, deperimento, ecc).
Il problema è che solo dalle foto non mi sembra possbile dare un giudizio sull'operato del collega, nel senso che,almeno per quello che mi riguarda, avrei bisogno di altre informazioni: quanti anni aveva la cagna? Soffriva di altre patologie (diabete, insufficienza cardiaca o renale, o quanto altro)? Dopo quanto tempo è stata diagnosticata una piometra? In che condizioni fisiche era il cane PRIMA dell'operazione? Come è andata la suddetta operazione? Dopo quanto tempo il cane è morto? Di che cosa è morto il cane secondo l'autopsia?
Come vede, esistono tanti fattori che possono provocare la morte di un animale /e di una persona, ed è effettivamente difficile dire se ha sbagliato il collega oppure no. Le dico tutto questo non perchè voglia fare "l'avvocato del diavolo", ma soltanto perchè io personalmente non ritengo di avere tutte le informazioni necessarie a fare una giusta valutazione del suo caso. Detto questo, poichè me lo ha chiesto, la volevo informare che io faccio sempre firmare il consenso informato prima di un intervento, oltrechè avvisare a voce dei rischi e pericoli. Non faccio la cartella clinica dei miei pazienti per questioni di tempo, anche perchè io ed i miei colleghi difficilmente abbiamo clienti fissi, nel senso che le persone girano tutti i veterinari della zona alla ricerca del prezzo più basso: molto spesso capita che vengano da me una sola volta perchè poi passano ad altri veterinari; quindi io, per evitare di avere tantissime cartelle di animali che vedo una volta sola, non le faccio per niente.
Per quello che riguarda una legge ad hoc, sinceramente non so di quale utilità possa essere, visto che nel nostro Paese ci sono tante leggi ma poi manca chi le rispetta e soprattutto manca chi controlla.
In ogni caso, mi farebbe piacere conoscere gli sviluppi di questa vicenda. Preferirei comunque che questa e-mail restasse privata, quindi le chiedo di non pubblicare il contenuto. Grazie.
Augurandole buona fortuna, le porgo i miei più cordiali saluti.
Dott.ssa xxxxxx xxxxxxxxxx


57 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Tue, 11 Nov 2014 14:58:15 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Caro Signore,
se fossi in Lei cercherei un legale disposto ad andare avanti anche a costo di perderci qualche soldo.
Le auguro di arrivare alla verità.
xxxxxxxxxxxxxxx




58 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Tue, 11 Nov 2014 16:42:28 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Egregio Sig. Roberto Marchi ho letto le sue scioccanti e strazianti parole e ho visionato le foto. Alle tre domande rispondo si, con una riserva sull'ultima. Ritengo che sia doveroso da parte mia e dei miei colleghi compiere la propria professione con competenza e serietà e io nel mio piccolo annoto tutto sulla scheda del mio paziente animale. Solo su richiesta rilascio una cartella clinica se così si può chiamare. Ritengo che il buon senso e la professionalità debbano essere garantiti sempre e che si debbano riconoscere i propri limiti , appunto per non fare danni. Ma come tutti i settori non è sempre così. Sono vicino al suo dolore e alla sua rabbia. La mia riserva sul terzo quesito , nonostante sia d'accordo con il suo pensiero, è che ciò implica un regolamento ben preciso e delle riforme ben precise che non possono essere fatte dall'oggi al domani. Purtroppo oggi si tende a voler sovrapporre la medicina umana a quella veterinaria, e pretendere delle prestazioni altamente qualificate al modico prezzo di pochi euro. La strada è lunga ma la nostra associazione sta lavorando sulle buone pratiche. Ora leggerò la documentazione e se avrò altre argomentazioni non tarderò a contattarla. Le dico di continuare la sua battaglia e di farsi forza.

xxxxxxxxxx


59 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  R: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 14:54:22 +0100 (CET)
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Mi dispiace molto per quello che le è accaduto, ma non voglio esprimermi sul caso dovendo per questo sentire anche la versione del collega. Quello che però le posso dire è che a me il consenso informato risulta essere obbligatorio, non invece la cartella clinica (che io comunque faccio, principalmente per mia comodità perchè ho una memoria non troppo ferrea...).
Spero di esserle stata di aiuto. Saluti cordiali

xxxxxxxxxxxxxxxxx




60 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Consigli
Data:  Mon, 10 Nov 2014 18:49:35 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  maipiucomelea@gmail.com

Caro sig. Roberto,
non posso prendere una netta posizione sull'accaduto, anche se da quel poco che ho letto e fidandomi dei commenti dei colleghi che conoscono particolarmente la storia, mi sento di dirle questo :
1) cambi avvocato, perchè ci sono più di una sentenza di cassazione dove, oltre al danno economico per il valore del cane, è stato riconosciuto il danno morale con risarcimenti non indifferenti;
2) per le "buone pratiche veterinarie", per il codice deontologico e per legge il collega doveva far firmare un consenso informato e consegnare la cartella clinica del cane. Anche questo è motivo di denuncia all'Ordine ed alla magistratura;
3) io sono con lei, giudicando il comportamento del collega  nettamente non deontologico. Si può sbagliare ed io tante volte ho sbagliato, ma ho sbagliato in "scienza e coscienza" e, riconoscendo con il cliente il mio errore, ho cercato di porre rimedio.
La saluto, augurandole di giungere in fondo a questa triste storia.
Dott. xxxxxxxxxxxxxxxxxxx



61 -------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:  Re: una riflessione sulla malasanità veterinaria
Data:  Mon, 10 Nov 2014 21:01:10 +0100
Mittente:  xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
A:  Mai più come Lea <maipiucomelea@gmail.com>

Buonasera, ho letto con interesse quanto mi ha inviato e ho guardato con attenzione le foto. E' chiaramente difficile giudicare l'operato di un collega, ma da quanto posso vedere dalle foto l'utero asportato, chiaramente affetto da piometra, è stato inciso ben oltre la biforcazione delle due corna uterine. Infatti Lei può constatare che nella foto è presente un'ampia porzione di cervice.
Inoltre quello che si visualizza dall'autopsia è sostanzialmente una cervice con una piccola porzione delle due corna uterine, peraltro non alterate da alcun processo patologico.
Dubito quindi che qui sia il problema.
Tenga conto che una cagna con piometra può morire per lo stato settico, per problemi  metabolici e squilibri acido-basici.
Sono dispiaciuto per la perdita del suo cane, ma non mi sento sinceramente di incolpare il collega per quanto accaduto.

Distinti saluti.

Dott. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx


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